CH4 e Rumine

Una battaglia inutile

CH4 e rumine

Cari Allevatori,

con questa lettera desidero condividere con voi una riflessione che nasce dalla mia esperienza sul campo e dalla profonda stima per il vostro lavoro. Oggi più che mai, il settore zootecnico è sotto i riflettori, spesso oggetto di critiche e pressioni legate alle emissioni di metano (CH4). Tuttavia, è giunto il momento di affrontare questa questione con lucidità, eleganza e un approccio scientifico, perché la verità è più complessa di quanto vogliano farci credere.

CH4 Un  costo per l’allevatore

Il metano (CH₄) prodotto dalle vacche è considerato una perdita di energia perché deriva dalla fermentazione enterica, un processo digestivo che avviene nel rumine. Durante questa fermentazione, i microrganismi presenti nel rumine scompongono i carboidrati strutturali (come la cellulosa dei foraggi) in acidi grassi volatili (AGV), che sono la principale fonte di energia per la vacca. Tuttavia, una parte dell’energia contenuta nei carboidrati viene persa sotto forma di metano, un sottoprodotto della digestione anaerobica.

Ecco perché è una perdita di energia:
  1. Energia non utilizzabile: Il metano viene espulso dall’organismo della vacca attraverso l’eruttazione e non può essere utilizzato dall’animale per produrre latte, mantenere le funzioni vitali o crescere.
  2. Riduzione dell’efficienza alimentare: L’energia persa sotto forma di metano riduce l’efficienza con cui la vacca converte il cibo in nutrienti utili, aumentando il fabbisogno alimentare per raggiungere gli stessi livelli produttivi.
  3. Impatto economico: Maggiore è la quantità di energia persa come metano, maggiore è il costo dell’alimentazione per l’allevatore, poiché una parte della razione non contribuisce direttamente alla produzione.

In sintesi, il metano rappresenta una frazione dell’energia ingerita dalla vacca che non viene convertita in prodotti utili (latte, carne, mantenimento), ma viene invece dispersa nell’atmosfera. Ridurre queste perdite, ad esempio attraverso diete più efficienti o additivi alimentari, può migliorare sia la sostenibilità ambientale che la redditività dell’allevamento.

Il Metano e gli Allevamenti: Una Narrazione Incompleta

Il metano è diventato il simbolo di una battaglia ambientale che, purtroppo, rischia di distogliere l’attenzione dalle vere cause del cambiamento climatico. È indubbio che i ruminanti producano CH4 durante la digestione, ma è altrettanto vero che questo gas fa parte di un ciclo naturale del carbonio. Il metano emesso dalle vacche non è “nuovo”: deriva dalla trasformazione della materia organica (foraggi e concentrati) che le vacche stesse consumano, e che ritorna all’atmosfera in un ciclo chiuso.

A differenza delle emissioni di origine fossile – che rilasciano carbonio intrappolato nel sottosuolo da milioni di anni – il metano prodotto dagli allevamenti è parte di un equilibrio ecologico che esiste da sempre. Pretendere di eliminarlo completamente non solo è irrealistico, ma rischia di essere controproducente, distogliendo risorse ed energie da soluzioni realmente efficaci per la sostenibilità.

Quindi possiamo dire con molta consapevolezza che il problema non è sopra la terra ma bensì sotto.

Il Miglioramento Genetico e la Sfida Nutrizionale

Il progresso genetico ha portato a vacche sempre più efficienti, in grado di produrre quantità di latte impensabili solo pochi decenni fa. Questo traguardo, però, richiede un’alimentazione altamente specializzata. Per sostenere alti livelli produttivi e garantire la salute degli animali, è necessario aumentare la percentuale di concentrati nella razione, riducendo quella dei foraggi.

Questa scelta non è priva di conseguenze, ma è una risposta pragmatica alle esigenze moderne. Una razione sbilanciata verso i concentrati presenta aspetti positivi e negativi che è fondamentale conoscere e gestire con attenzione.

Aspetti Positivi di una Razione Ricca di Concentrati

  1. Aumento della Resa Energetica: I concentrati forniscono energia rapidamente disponibile, essenziale per sostenere la produzione di latte in vacche ad alta performance.
  2. Riduzione delle Emissioni di CH4: Contrariamente a quanto si pensa, una razione ricca di concentrati può contribuire a ridurre le emissioni di metano. Questo perché i concentrati vengono digeriti più efficientemente rispetto ai foraggi, producendo meno CH4 per unità di energia assimilata.
  3. Ottimizzazione dei Costi: Una maggiore efficienza alimentare si traduce in una migliore resa economica, riducendo i costi per litro di latte prodotto.

Aspetti Negativi di una Razione Sbilanciata

  1. Rischio di Acidosi Ruminale: Un eccesso di concentrati può alterare il pH ruminale, portando a condizioni come l’acidosi, che compromettono la salute dell’animale e la qualità del latte.
  2. Problemi Digestivi: La riduzione dei foraggi limita la masticazione e la salivazione, fondamentali per mantenere un ambiente ruminale sano.
  3. Impatto sulla Longevità: Diete sbilanciate possono aumentare lo stress metabolico, riducendo la vita produttiva delle vacche e aumentando i costi di sostituzione.

La Sostenibilità Reale: Un Approccio Equilibrato

La vera sostenibilità non si ottiene attraverso soluzioni estreme, ma attraverso un equilibrio tra produttività, salute animale e rispetto dell’ambiente. Ridurre drasticamente i foraggi a favore dei concentrati può sembrare una soluzione immediata, ma rischia di compromettere la salute delle vacche e la qualità del latte, la fertilità nel lungo termine.

Tuttavia, è importante riconoscere che l’aumento dei concentrati, se gestito correttamente, può contribuire a ridurre le emissioni di CH4. Una razione più energetica ed efficiente permette di produrre più latte con meno risorse, riducendo l’impatto ambientale per litro di latte prodotto. Questo è un punto cruciale che spesso viene ignorato nel dibattito pubblico.

Conclusione: Guardare Oltre le Apparenze

Cari allevatori, il vostro lavoro è già di per sé una sfida quotidiana: produrre latte di alta qualità, garantire il benessere degli animali e mantenere la redditività delle aziende. La rincorsa alla riduzione del CH4 non deve diventare un ulteriore fardello, soprattutto se basata su premesse incomplete o fuorvianti.

Continuate a migliorare le vostre pratiche, ma fatelo con un approccio equilibrato e consapevole. Investite nella qualità dei foraggi, nell’uso di additivi alimentari che migliorino la digestione e nella formazione continua. E soprattutto, non lasciatevi scoraggiare da narrazioni semplicistiche che non rendono giustizia alla complessità del vostro lavoro.

La sostenibilità è una maratona, non uno sprint. E voi, con il vostro impegno e la vostra passione, siete già sulla strada giusta.

Con profonda stima e rispetto.

P.Mauro 348 355 99 38

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